Bramante mascherato
Bramante mascherato
Tribuna di Santa Maria del Popolo - Roma, 1505/7-1509
E' oggi forse poco noto un progetto di Bramante in una chiesa del centro di Roma, Santa Maria del Popolo, infatti in questa è ormai nascosta, dall'altare antistante, la tribuna eseguita secondo il progetto Bramantesco.
L'intenzione di rinnovare il vecchio coro della chiesa quattrocentesca si fa rientrare nel grandioso programma edificatorio di papa Giulio II, ma è possibile che già fosse nelle intenzioni di Alessandro VI, e che vi possa essere stato coinvolto Bramante all'inizio della sua attività romana.
Il progetto definitivo e il successivo avvio dell'edificazione vanno comunque collocati dopo il 1505, anno della morte del cardinale Ascanio Sforza, il cui monumento funerario doveva essere collocato nel nuovo coro, assieme a quello del cardinale Basso della Rovere. I due monumenti erano stati commissionati ad Andrea Sansovino, forse su suggerimento di Bramante. L'opera bramantesca e i due monumenti funerari erano molto più visibili di oggi, perchè non nascosti dall'altare barocco collocato all'inizio della tribuna, mentre l'altare precedente si trovava più avanti, sotto la cupola della chiesa.
La tribuna di Bramante dimostra la piena maturità del suo controllo progettuale e dell'affinamento delle capacità proporzionali, prospettiche e di sottili correzioni ottiche. Essa si presenta come una sequenza di vani: un vano quadrato, coperto da una volta a vela, è preceduto e seguito da due vani coperti da volte a botte, l'ultimo dei quali con cinque grossi lacunari, memori di quelli del Pantheon. Al termine della tribuna si trova un'abside con la calotta in forma di conchiglia: tema brunelleschiano, già reinterpretato da Bramante a Milano nelle cappellette di Santa Maria presso San Satiro. L'abside è illuminata da un lacunare aperto, l'area dei monumenti sepolcrali da una serliana.